venerdì 23 ottobre 2009

FIANO CASA DI BALL MONTECORVINO ROVELLA

Fiano di Baal 2008 Colli di Salerno igt

14/07/2009

CASA DI BAAL

Uva: fiano
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio

CREATOR: gd-jpeg v1.0 (using IJG JPEG v62), quality = 85
Annibale Salerno con la moglie Annamaria e le figlie Giusy e (a sinistra) e Francesca

Sole, sole, sole. La luce catturata, selezionata e bevuta. Un piccolo grande bianco del Sud. Nasce nell'azienda di Annibale Salerno su un poggio delle colline di Montecorvino Rovella, nel Parco dei Picentini, a metà strada tra Salerno e Paestum di cui abbiamo già tenuto il battesimo. La proprietà è di oltre 30 ettari, specializzata in olivicoltura tanto che questa azienda è l'unica in Campania, assieme a I Capitani a Torre le Nocelle in Irpinia, ad avere contemporaneamente frantoio e cantina attrezzati in proprio.

Il figlio Mario si occupa dell'olio con il papà, le figlie Giusy e Francesca, laureate e sinora impegnate altrove nel mondo del lavoro, si stanno impegnando con sempre maggiore attenzione al vino: nel 2006 infatti la famiglia ha deciso di fare il salto passando aggiungendo alla secolare tradizione vitivinicola anche l'etichettatura e l'imbottigliamento. L'incontro con Fortunato Sebastiano è stato salutare: ordine nel vigneto eliminando con un programma di riconversione verso il Fiano e l'Aglianico elimando merlot, sangiovese, barbera, trebbiano e altre uve inutili messe negli anni '60-'70.

Il Fiano 2008 è il primo, fortunato perché gode di un'annata equilibrata, anche se in misura minore rispetto alle zone più fredde dell'interno, ma i benefici ci sono tutti, come abbiamo già avuto modo di vedere con i bianchi del vicino Cilento il cui clima è sostanzialmente lo stesso, caldo, iodato e salmastro. In linea d'aria qui siamo a una decina di chilometri dal mare, l'altezza, il maestrale e i venti serali del Massiccio del Terminio contribuiscono molto alla salubrità dell'uva e a mantenere i principi di una agricoltura sana senza eccessivi trattamenti. L'azienda è iscritta all'organismo di controllo per l'agricoltura biologica.

Sole, sole, sole. Il colore di questo Fiano è paglierino carico brillante, il naso profuma di pera, percoca, ciclamino. In bocca è una vera bestia: strutturato e alcolico (siamo oltre i 14 gradi), per fortuna che c'è una brillante freschezza a far scivolare il tutto in attesa di un maggiore equilibrio che può regalare solo lo scorrere dei mesi. La mano irpina di Sebastiano si vede soprattutto dall'approccio un po' scorbutico, o, meglio, non ruffiano e piacione, in bocca le note fruttate prevalgono e acquistano fascino grazie ad una piacevole sapidità.

Siamo di fronte ad un vino importante, per certi versi ambizioso. Quale ambizione? Anzitutto quella di concentrare mentalmente chi lo beve, non si tratta di un bianco che scorre conversando senza pensarci sopra. Poi anche la voglia di guardare negli occhi le migliori versioni di Fiano in circolazione senza timidezza.

Aspetterei ancora qualche mese prima di iniziare a consumarlo. La sua struttura ci consente infatti di piazzarlo tanto sulla tavola dell'alta gastronomia quanto sulla cucina terragna autunnale, penso alla stagione dei funghi come a quella delle castagne.

Bravo Baal.

Sede a Montecorvino Rovellla. Località Macchia, via Tiziano 14. Tel. 089 981144 Fax 089 981143. www.casadibaal.it. info@casadibaal.it Enologo: Sebastiano Fortunato. Ettari: 30 di proprietà di cui 4,5 vitati. Bottiglie prodotte: 15.000. Vitigni: aglianico, merlot, barbera, fiano

giovedì 22 ottobre 2009

LA FABBRICA DEI SAPORI N° 1

La Fabbrica dei Sapori…” è frutto della lunga attività di Cosimo Mogavero nel settore della ristorazione iniziata nel 1984, anno di apertura della pizzeria Victoria di Battipaglia realizzata insieme alla moglie Anna Guarracino. Grazie all’esperienza maturata dopo oltre un decennio di intenso lavoro, insieme al fratello Antonio, per il perfezionamento e la definizione precisa di un rigoroso processo produttivo artigianale, Cosimo Mogavero ha ideato e messo a punto un sistema di fornitura di pizze direttamente preparate all’interno di altre pizzerie con proprio personale e gestite da terzi provvedendo a curare sia l’immagine esterna dell’esercizio sia la preparazione degli addetti al servizio al tavolo. Tale approccio ha consentito l’affermazione di un funzionale e innovativo modo di operare, che si è concretizzato nello sviluppo dei marchi Ciripizza e Pizzia, il primo dei quali interpreta gli standard più aggiornati dal dibattito sul cibo slow maturato in questi anni, con servizio ai tavoli e la fruizione di un ambiente accogliente e fondato su un’offerta di numerosi servizi complementari. Il secondo, in quanto tipico format fast self service, soddisfa le esigenze di un consumatore attento che vuole coniugare la qualità con il recupero dei tempi. Attualmente tre sono i locali operanti con marchio Ciripizza di cui due a Salerno e uno a Milano, il primo punto in franchising in Italia. Due, invece, i locali con marchio Pizzia, uno a Salerno e un altro a Eboli. Cosimo Mogavero ha dedicato gran parte delle sue energie alla valorizzazione e alla promozione della pizza tradizionale campana nelle sue varie espressioni e interpretazioni locali – partecipando allo sviluppo e alla diffusione, in Italia e all’Estero, della cultura della qualità nella produzione e nella trasformazione delle materie prime, nella gestione del processo produttivo artigianale e dei servizi erogati al cliente e, infine, nella formazione e nella qualificazione degli operatori coinvolti nella filiera produttiva.
Una filiera completa dal laboratorio al consumo finale, tutto in pochi metri
Consulenza e servizi per la pizzeria tradizionale campana artigianale, in particolare riguardanti i seguenti aspetti (punto forte di Cosimo Mogavero, del prof. Eugenio Luigi Iorio e di altri professionisti del settore pizzeria tradizionale): - materie prime (fasi di logistica in ingresso, loro preparazione e logistica in uscita delle stesse, in modo da poterle trasportare nei punti vendita con l’insegna Ciripizza e Pizzia); attrezzature dedicate; metodi; processo produttivo; controllo; organizzazione; formazione; avviamento; fattibilità ; progettazione; promozione; sviluppo; assistenza; filiera produttiva; forniture; franchising; bar; pizzeria Cirpizza e Pizzia; cucina; eventi di carattere enogastronomico (gastronomia tipica campana, italiana) e di altre tipologie che comunque ruoteranno attorno al tema della gastronomia; mostre; libri (corner di Corrado Barberis e Luciano Pignataro ); convegni; degustazioni; laboratorio; corsi di cucina; ricevimenti.

“La Fabbrica dei Sapori…”
Via Spineta, 84/C
84091 Battipaglia (SA)
Tel: +39 0828 630021
Fax: +39 0828 630942
www.lafabbricadeisapori.it
comunica@lafabbricadeisapori.it
Aperta tutti i giorni dalle ore 8 alle ore

Tenuta salerno

Bianco di Baal 2006 Colli di Salerno igt

15/10/2007

CASA DI BAAL

Uva: fianco, malvasia, trebbiano
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio

Dopo anni di sostanziale immobilismo, anche la campagna salernitana ha iniziato a mettersi in moto. Parliamo di territori molto vocati sia perla composizione del terreno, argilloso e calcareo, sia per l'esposizione delle colline, tra i 100 e i 300 metri, tutte sdraiate di fronte al mare, ventilata e con buona escursione termica. Una agricoltura segnata soprattutto dall'olivo, ma anche da una vigna mista composita di numerosi vitigni, sangiovese, barbera, merlot, aglianico, piantati fra gli anni '60 e '70. Proprio questa indecisione varietale di territorio è stata all'origine delle scelte fatte da Silvia Imparato all'inizio degli anni '90, ora però sta emergendo con molta forza la voglia di puntare su due vitigni, aglianico e fiano, seguendo l'esempio di successo, agricolo e commerciale, del Cilento. Così ha fatto Mila Vuolo, così Fabio Miletto nella sua tenuta La Torretta a Battipaglia, così si stanno riconvertendo i quattro ettari e mezzo di vigneto in questa azienda agricola acquistata nel 1978 dalla famiglia Salerno giunta ormai alla quarta generazione impegnata in agricoltura, specializzata nella coltivazione di olivi (Rotondella, Frantoio e Leccino) che vede impegnati il papà Annibale al lavoro in campagna, i figli Mario per l'olio, Giusy e Francesca per il vino. Dopo aver conferito le uve per lunghi anni, nel 2005 si è deciso di mettersi in proprio con l'aiuto di Fortunato Sebastiano, il giovane enologo di Ariano Irpino già impegnato nel Salernitano con De Conciliis, Reale, e, in zona, con la nuova azienda di Nicodemo a Pontecagnano. Enologi diversi, dicevamo, ma un indirizzo unico, Aglianico e Fiano. Oppure, come nel caso di Longo a Bellizzi che ha le vigne qui vicino, Moscato e Lambiccato. La proprietà della famiglia Salerno è di circa 30 ettari, ben tenuta come un giardino, una collina a cento metri che affaccia sulla Piana del Sele con vista sul mare e la Costiera Amalfitana: casa, frantoi (tradizionale in pietra e moderno a ciclo continuo) e cantina. Con l'uva si è deciso insomma di percorrere la stessa strada fatta per l'olio, imbottigliato e in bel packaging, che consente soddisfazioni e soprattutto reddito (la marca è L'Oliveto, www.loliveto.org ). I due vini della prima vendemmia etichettata, dunque, sono di transizione, con le vigne in conversione (via barbera e sangiovese sostituiti con l'aglianico, idem per il trebbiano sostituito dal fiano). Possiamo giudicare dunque la frutta del 2006, davvero eccezionale, dopo aver saggiato in vasca la vendemmia 2007 che si presenta all'insegna di ottime prospettive sia per il Fiano che per l'Aglianico, destinati a diventare preponderanti nel nuovo taglio delle masse e dunque maggiormente caratterizzati in bottiglia. Il Rosso di Baal 2006 è davvero vigoroso, ben fruttato dopoil primo impatto eccessivamente legnoso dovuto all'uso di tonneaux nuovi, di ottimo spessore, fresco, bella la trama costruita dai tannini già risolti. Il Bianco di Baal ha invece un impatto aromatico molto forte, simile al Dry Muscat della Cantina di Venosa, dovuto al connubio tra la malvasia, forse anche un po' di moscato e il fiano, ma la beva è significativamente fresca e strutturata nonostante il trebbiano, davvero gradevole. Una occasione ghiotta per quei ristoratori che da qui a marzo non hanno più vino bianco da consumare perché in Campania è finito quasi tutto, complice il lungo caldo e l'ulteriore alleggerimento della cucina. Da abbinare ai frutti di mare o al baccalà in agrodolce, oppure anche ad una buona provola da latte di bufala.

Sede a Macchia di MontecorvinoRovella. Via Tiziano, 14. Tel. 089.981143. info@casadibal.it . Enologo:Fortunato Sebastiano. Ettari: 30 di cui 4,5 vitati. Bottiglie prodotte:5000. Vitigni; aglianico, barbera, sangiovese, merlot, fiano, malvasia, trebbiano.

Olio la torretta battipaglia

Caratteristiche

Tutte le caratteristiche della DOP - L'Extravergine Torretta

Prodotto dagli olivi che sorgono nel paesaggio collinare tra Battipaglia, Montecorvino Rovella, Campagna, Serre ed Eboli, le sue piante secolari sprizzano olio dalla prima metà del '900. Un fruttato pulito, di oliva con freschi profumi di erba. Un intrigante sentore di carciofo e mandorla amara con toni piccanti. La cooperativa Torretta nasce nella sua composizione attuale nel 1998.

Gli ettari di oliveto interessati alla produzione del lotto di olio certificato sono circa 90 per un totale di 25000 piante allevate a vaso. L'azienda rientra nell'albo Icea per la coltivazione biologico.

La Storia

Oggi il vecchio frantoio a pressa non esiste più. E' stato sostituito da un impianto per la molitura fatto di tecnologie innovative. Uno staff di tecnici qualificati segue il processo di trasformazione delle olive in olio, controllando con rigore il rispetto dei parametri e dei tempi di gramolatura , la temperatura della pasta, la quantità e la temperatura dell'acqua utilizzata per l'estrazione.

Dietro i risultati degli ultimi anni c'è di sicuro l'impegno e la passione di Maria Provenza, assaggiatore capo panel, tecnico di qualità oltre che responsabile del settore commerciale d'azienda. Una lunga formazione presso l'Onaoo di Imperia, dieci anni di esperienza professionale attiva ed una vita sul campo. Dell'infanzia tra gli ulivi restano vivi i momenti magici della raccolta quando prima che il papà rilevasse la produzione nel 1974, era il nonno ad occuparsene. Nel '95 i macchinari, ormai strumenti d’epoca vengono sostituiti con tecnologie più aggiornate e la vecchia struttura demolita. La cooperativa nasce nel '98 e prende il nome dalla località in cui sorge lo stabilimento, Torretta. Nel '99 vengono fatte ulteriori modifiche.

L'azienda è oggi attrezzata per puntare sull'educazione alimentare e da qualche tempo ha intrapreso progetti didattici con le scuole elementari, medie e superiori con degustazione conclusiva della visita. Presente nelle maggiori fiere d’Eur1opa, esporta in Svezia.

La Torretta s.c.r.l. Via Serroni Alto, 29 - Battipaglia (SA)
Tel/Fax:0828/672615 - info@oliotorretta.com